venerdì 24 aprile 2015

Un ottimo risultato


Ci droghiamo, di zuccheri e carboidrati, noi ci droghiamo!

E ci droga il raggiungimento di un risultato, se lo raggiungiamo siamo ok, nemmeno troppo fighi o esaltati, siamo in quello stato in cui andiamo abbastanza bene a noi stessi. 
In caso contrario siamo prostrati, come se non meritassimo altro che quello stesso stato, come se noi fossimo il nostro risultato! E’ come se nulla contasse più: se non otteniamo il risultato che noi stessi ci siamo imposti, sulla base del quale nessun altro ci valuta, allora non siamo "bravi", non meritiamo nemmeno il nostro stesso rispetto!

Osservo da dove si alimenta la nostra autostima e il senso della nostra identità e penso che se staccassimo quel tubo, dovremmo cercare un altro tipo di alimentazione.
Non so come, ma il cervello alla fine sembra capace di cercare altra alimentazione altrove.  
Trova una alimentazione più profonda e critica, trova quello che sa portare nutrimento e cambiamento profondo.
 
 

Un cambiamento lento, intenso, che ha il ritmo del nostro respiro.

Da quel cambiamento dipende il senso di noi.

I risultati si possono giocare su altri campi, quelli sui quali abbiamo da sempre imparato a giocare.

Allora SI, possiamo scegliere. Possiamo andare a giocare ovunque e persino decidere di restare fermi ed essere appagati, ugualmente, felicemente!

lunedì 20 aprile 2015

Una buona idea


Vi è mai venuta voglia di non fare assolutamente NIENTE? Niente di niente. Non parlare, Non camminare, Non uscire, Non entrare, Non pensare ... Non lavorare (ma vabbè qui vinco facile).

Il cervello è completamente vuoto, non ci sono pensieri o piccoli neuroni che si aggirano nei dintorni.

Siete pigri e fiacchi, a dispetto del sole e della luce che vi vorrebbe allegri e soprattutto a correre per i prati, alla Heidi, perché a lei sorridono i monti.

Io attraverso questa fase, non ho proprio nulla da fare e quel che è peggio non c'è nulla che io voglia fare.

Non riesco a godere di questo ozio forzato, perché poi in fondo la mia coscienza è un po’ più attiva di me e mi parla di Azione Azione Azione! Ed io gli rispondo con inattività, apatia, riposo, un ricco mal di testa che isola i miei pensieri.


Gli U2 cantavano di quando si è Stuck in a moment and you can't get out of it?

Devo trovare un'idea che mi faccia uscire da questo "Stuck"!

Devo trovare una buona idea per ricominciare, tanto a breve il mondo lo chiederà.

Qual'è la vostra buona idea per ripartire?

venerdì 10 aprile 2015

Lucy For a Children


Rientro dalle vacanze pasquali che quest'anno sono state un po’ più lunghe del solito, la sveglia è stata più cattiva del solito ed anche il cielo oggi era più buio del solito.

Mi serve conforto, solidarietà, partecipazione.  Tanto! Tantissimo!

Chiamo Lucy, le chiedo di essere il bastone della mia giornata: "Vuoi tu, Lucy, accompagnarmi a prendere un cappuccino alla soia, che quello al latte mi rimane pesante?"

… dopo pochi secondi di trepidazione, Whatsapp ha vibrato "Si, Lo faccio!"

Allora cerchiamoci un posto al riparo ed in silenzio, raccontiamoci buone cose, così magari nel frattempo il sole sorgerà ed il caffè ci sveglierà.

Stamattina mi servono le fragole rosse, le rose sul tavolo e qualche giapponeseria silenziosa nel te! 

Lucy sembra trepidare sulla sua sedia, praticamente un trespolo alto, dove serve la funivia per sedersi! Si agita come se non vedesse l'ora di dirmi qualcosa, evidentemente anche lei voleva fare colazione con me, perché freme dalla voglia di raccontarmi una storia, ma allo stesso tempo sembra bloccata dopo aver verificato lo status delle mie batterie: LOW!

Vedendola così allegra non ho resistito, il cuore ha ricominciato a pulsare anche nel mio petto! C'è vita, Lucy, puoi parlare!

Lucy vuole dirmi del suo sogno, perché lei sa che io amo raccoglierli, osservarli e raccontarli per poi abbandonarli quando hanno completato il loro percorso ed il loro lavoro con noi.

Lucy mi racconta di aver sognato di accudire un bambino amorevolmente. Nel sogno ci sono anche io che guardo questo bimbo con affetto. Siamo in un ambiente piuttosto asettico, buio e metallico. Il sogno finisce qui, ma sembra essere una immagine molto intensa e piena di emozione per Lucy.

Perché io ed ora anche Lucy sogniamo i bambini?
E' voglia di occuparsi di qualcuno oppure è una grande voglia di crescere e di superare il liquido amniotico che ci coccola e ci addormenta, per muoverci nel mondo, provando a muovere braccia e gambe nuove?
Il mio analista, cioè la persona con cui analizzo i sogni e che ho promosso sul campo, pensa che quei bambini siamo proprio io e Lucy, noi che vediamo noi stesse rinascere e sorridere, abbiamo i dentini e i riccioli e questo significa che siamo piuttosto grandicelle, siamo cioè in una condizione nella quale possiamo essere autonome, esprimere volontà e gusti.

Ma quanto bella, bellissima è questa idea di vedersi rinascere?

Grazie, mio Dream Analyst

lunedì 6 aprile 2015

Riccioli neri

Ho solo una sensazione leggera, è un sogno sognato pochi giorni fa, ma ancora così vivo che non ho potuto lasciare che corresse via durante i giorni a venire.
Ne ho trattenuto il sapore ed ora che sta svanendo devo per forza fermarlo prima che finisca nel dimenticatoio.


Rimane poco nei miei ricordi, una piccola veloce scena, ma sicuramente rimane quello che tuttora considero importante: una bambina con gli occhi grandi e i riccioli neri, quando sorride si vedono i dentini, immagino abbia pochi mesi. E' figlia del mio CoDreamer, allora penso: "ehi allora è anche mia figlia!" ed in quel momento la piccola mi guarda e mi dice "Mamma!". Finisce il sogno e rimane la sensazione di bimbo!

venerdì 27 marzo 2015

Un ipad in ogni vita

Che la tecnologia e i mezzi di comunicazione siano il liquido amniotico nel quale siamo immersi è ormai una evidenza.

E’ una evidente realtà anche il processo di identificazione dei mezzi di comunicazione con le persone, perché attraverso questi stessi mezzi, comunichiamo e ci confrontiamo con il resto del nostro mondo.

Che tutto questo succeda in un sogno, nel mio sogno è almeno curioso!

Narrovi:

Ho sognato di essere in un hotel … di nuovo un hotel (mmm forse anche su questo devo ragionare, in effetti l’hotel è una ambientazione che ricorre frequentemente nei miei sogni).

Nell’hotel si sta tenendo una conferenza.
Qualcuno nella confusione mi consegna un cellulare e mi dice che appartiene alla mia amica, Pat, che dovrà sposarsi di lì a poche ore e per questo conviene che lo custodisca io per lei.
Penso di portarlo nella mia stanza, per tenerlo al sicuro.
Mentre dormo, il cellulare mi viene portato via.

Al mio risveglio, dopo aver scoperto di non avere più il cellulare sul comodino, chiedo, disperata, se gli ospiti della conferenza lo hanno trovato per caso dalle loro parti: ci sono solo donne, tutte impegnate ad ascoltare, scrivere o conversare tramite Ipad o Iphone. Mi guardano sorridenti, ma in realtà mi attraversano solo con lo sguardo, completamente distratte e assorte nei loro pensieri.





Realizzo che il cellulare si trova in uno di quei posti dove si può spedire denaro all'estero e vado a cercarlo lì.
So che è tardi, Pat si sta per sposare e se non mi sbrigo perderò la cerimonia.
Mi metto in fila e aspetto il mio turno, sono sempre più in ansia, penso che se solo chiamassi il mio CoDreamer, lui mi direbbe di stare tranquilla e avrebbe la soluzione per me. In effetti lo sento accanto a me, ma è solo una presenza "angelica", se mi giro quella sensazione di conforto svanisce e allora per continuare ad averlo accanto e sentirlo vicino, non mi giro a cercarlo con gli occhi.

Il tempo sta volando, la mia amica ormai è già sposata.
Finalmente il cellulare mi viene restituito ed io esco fuori da quel posto.

Mi trovo nel centro di un piccolo paese, in Puglia, è giorno, ma il cielo è nero e la notte è stellata. Io adesso piango perché so che ho perso la parte più importante del matrimonio e so che CoDreamer si arrabbierà perché io non c'ero!

Dunque il sogno finisce, io ho finalmente con me il cellulare. Questo oggetto è diventato nel sogno, in ordine di apparizione:

-          il simbolo dell’affetto e della cura che devo avere nei confronti di una amica

-          la fonte dell’isolamento delle donne con le quali provo a creare una interazione

-          il mezzo per comunicare con CoDreamer, per salvarmi

-          il prezzo pagato all’ansia e al disagio

-          il mezzo che concede serenità quando lo si possiede, anche se sembra capace di invertire il giorno e la notte

ovviamente il telefono è la metafora e l’escamotage per raccontare un meccanismo

L’hotel, le donne impegnate ma senza empatia, il cellulare simbolo del contatto con il mondo, del bene che provo per la mia amica, la fonte di supporto e affetto, CoDreamer che c’è anche quando non lo vedo, il giorno vissuto come una notte bellissima, il pianto liberatorio.

Che mondo enorme, il mondo che abbiamo dentro, quanto più ricco è di ogni file e tabella su cui ci chiudiamo ogni giorno!

martedì 24 marzo 2015

Signora Gina

Hai sognato?: Signora Gina: Ha le mani grandi. Lei è tutta grande ed è tutta tonda. Ha gli occhi neri e un sorriso che fa subito casa. Prende lo stesso treno da tre...

Signora Gina


Ha le mani grandi. Lei è tutta grande ed è tutta tonda. Ha gli occhi neri e un sorriso che fa subito casa. Prende lo stesso treno da trent'anni. Serve ad andare a far le pulizie a casa della signora Lavinia, nel centro di Roma. Ancora oggi siede in treno come trent'anni fa, in silenzio ad osservare il mondo che le scorre davanti.

Oggi non andrà dalla signora Lavinia e non luciderà la sua argenteria.

Andrà in centro, ma questa volta per entrare in un laboratorio ed essere per qualche ora la persona che tutti guarderanno. Tutti aspetteranno solo le sue parole.




Signore e signori, oggi quirche!

Un francese perfetto, una eleganza imparata dopo anni a servizio da Donna Lavinia, per poche ore al giorno, in quel laboratorio, questa simpatica signora diventa una donna sicura e allegra!
Le mani sapienti valutano il peso degli ingredienti dal volume e dalla forma, la bilancia non le serve.
Per lavorare bene ,serve buon umore e allora mette un po’ di musica, più che altro un compromesso: No Verdi, No Claudio Villa, ma una onesta radio di musica Italiana. SI ai Beatles con il nome letto così come si scrive e pure Ligabue e Cesare Cremonini "che potrebbe essere mio figlio".

La signora impasta con tutte quelle mani così piena di dita.

Impasta e balla, ancheggia a ritmo di musica, è spassosa, ride con i suoi allievi, Donne Lavinia e donne delle pulizie, dimesse e colorate, che arrivano in laboratorio con treni in silenzio, oppure su lussuose macchine.

Anche la signora tonda, Gina, rientra pienamente nel progetto "Maryhappy".

Il tema del suo progetto è: "Ho un sogno, desidero viverlo e mi muovo per spostare la mia storia in modo che venga a me, anche se non ho più vent'anni .. o forse soprattutto!" I sogni di cui sto parlando non sono vissuti di notte. Sono il bisogno di rispondere alla domanda "che gusto c'è?", che gusto c'è a svegliarsi la mattina per andare nel solito posto per il solito lavoro? Che gusto c'è a mangiare la minestra? E’ possibile provare un gusto nuovo? C'è un gusto gustoso per me? Esiste qualcosa di più gustoso per cui valga la pena di fare una prova?

La signora Gina risponde alla domanda con le quirche, la musica, i suoi allievi, provando a far convivere le cose che ama con le cose che deve fare.