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venerdì 10 aprile 2015

Lucy For a Children


Rientro dalle vacanze pasquali che quest'anno sono state un po’ più lunghe del solito, la sveglia è stata più cattiva del solito ed anche il cielo oggi era più buio del solito.

Mi serve conforto, solidarietà, partecipazione.  Tanto! Tantissimo!

Chiamo Lucy, le chiedo di essere il bastone della mia giornata: "Vuoi tu, Lucy, accompagnarmi a prendere un cappuccino alla soia, che quello al latte mi rimane pesante?"

… dopo pochi secondi di trepidazione, Whatsapp ha vibrato "Si, Lo faccio!"

Allora cerchiamoci un posto al riparo ed in silenzio, raccontiamoci buone cose, così magari nel frattempo il sole sorgerà ed il caffè ci sveglierà.

Stamattina mi servono le fragole rosse, le rose sul tavolo e qualche giapponeseria silenziosa nel te! 

Lucy sembra trepidare sulla sua sedia, praticamente un trespolo alto, dove serve la funivia per sedersi! Si agita come se non vedesse l'ora di dirmi qualcosa, evidentemente anche lei voleva fare colazione con me, perché freme dalla voglia di raccontarmi una storia, ma allo stesso tempo sembra bloccata dopo aver verificato lo status delle mie batterie: LOW!

Vedendola così allegra non ho resistito, il cuore ha ricominciato a pulsare anche nel mio petto! C'è vita, Lucy, puoi parlare!

Lucy vuole dirmi del suo sogno, perché lei sa che io amo raccoglierli, osservarli e raccontarli per poi abbandonarli quando hanno completato il loro percorso ed il loro lavoro con noi.

Lucy mi racconta di aver sognato di accudire un bambino amorevolmente. Nel sogno ci sono anche io che guardo questo bimbo con affetto. Siamo in un ambiente piuttosto asettico, buio e metallico. Il sogno finisce qui, ma sembra essere una immagine molto intensa e piena di emozione per Lucy.

Perché io ed ora anche Lucy sogniamo i bambini?
E' voglia di occuparsi di qualcuno oppure è una grande voglia di crescere e di superare il liquido amniotico che ci coccola e ci addormenta, per muoverci nel mondo, provando a muovere braccia e gambe nuove?
Il mio analista, cioè la persona con cui analizzo i sogni e che ho promosso sul campo, pensa che quei bambini siamo proprio io e Lucy, noi che vediamo noi stesse rinascere e sorridere, abbiamo i dentini e i riccioli e questo significa che siamo piuttosto grandicelle, siamo cioè in una condizione nella quale possiamo essere autonome, esprimere volontà e gusti.

Ma quanto bella, bellissima è questa idea di vedersi rinascere?

Grazie, mio Dream Analyst

mercoledì 4 marzo 2015

Mio dio di nuovo il fiocco BLU!

ore 7.30


La sveglia è già suonata ed è già tardi, come sempre devo correre, la colazione oggi non importa ... certo, ho una fame ... vestire?, ah si, mi devo vestire, un jeans, andrà bene, è comodo il mio solito Levi's strappato sul ginocchio, frutto della caduta dal motorino.
Il maglione che mi ha regalato mamma dov'è? Quello che mi porta fortuna con il compito di italiano? Quello che avevamo preso in vacanza, dov'è, dov'è?

Uffa, mmmm, grrrrrr, nel cassetto di mia sorella, sempre la solita distratta!
Mi vesto di corsa.
Non ho ancora mangiato la mia zuppa di latte e savoiardi, (il cibo è un chiodo fisso anche in sogno)
Oddio è sempre più tardi, il latte è ancora bollente, non importa, lo berrò, sarò ustionata ma puntuale.

 
Mi viene in mente di colpo che mi devo ancora mettere il grembiule bianco e il fiocco blu e ho un sussulto, non posso non uscire senza la mia divisa, oddio è tardi, devo indossarla ancora!

Faccio una corsa affannata, mentre tutti gli oggetti cadono intorno a me o mi arrivano addosso. E' come se mi trovassi nel mezzo di una tromba d'aria, in cui le cose escono dai mobili, in un turbinio di elementi e mi  volano intorno.
Esco di casa e BUM!

ANSIMO E MI SVEGLIO
FINE SOGNO!
Suona la sveglia e io ritorno su questa terra, la mia.
Impiego alcuni secondi per capire che non mi servirà il fiocco blu, perché la scuola è finita più di venti anni fa (dio mio, è una tragedia ogni volta che ci penso! Sono già volate, in un secondo, migliaia di mattine di blu infiocchettate).
Poggio i miei piedi sul pavimento e guardandomi intorno, capisco che non avrò la mia zuppa di latte e savoiardi, ma solo un caffè bollente e amaro, metterò su i tacchi che nel frattempo ho imparato ad indossare, con meno fatica e stamperò un sorriso smagliante sulle labbra!
Buon giorno Mondo! 
Eccomi!