Il mio viaggio è cominciato con una conversazione con un uomo di
più di 60 anni, un taxista che mi ha accompagnato dall’aeroporto alla città. Lui
non capiva l’inglese ed io non capivo l’italiano, ma da quando ha cominciato a
parlare di Roma, non ho perso una sola volta il senso delle sue parole, per
l’intera durata del viaggio.
Osservavo i palazzi, i giardini, le strade, attraversavo la periferia e lungo tutto il percorso ascoltavo in sottofondo la voce di quell’uomo che aveva un ritmo ed una musicalità così rasserenanti da lasciare che i miei pensieri cominciassero a viaggiare e lentamente sono scivolato nelle memorie del mio passato.
Osservavo i palazzi, i giardini, le strade, attraversavo la periferia e lungo tutto il percorso ascoltavo in sottofondo la voce di quell’uomo che aveva un ritmo ed una musicalità così rasserenanti da lasciare che i miei pensieri cominciassero a viaggiare e lentamente sono scivolato nelle memorie del mio passato.
Per un secondo immensamente lungo, qualcosa è balenato nella mia
mente, ho visto il viso innocente di un ragazzo giovanissimo, seduto sul sedile
posteriore di un taxi, che guardava il mondo attraverso il finestrino.
Viaggiava dall’aeroporto all’hotel, osservava per la prima volta i meravigliosi
viali della città eterna, esaminava il paesaggio in una combinazione di fascino
e incertezza, per l’arrivo in quel posto così nuovo per lui. Quella città
costituiva un luogo lontano da tutto quello che quel ragazzo aveva visto e
vissuto fino ad allora e che portava nei suoi occhi.
Realizzai che il ragazzo giovanissimo ero io stesso a Giugno del 2008, durante la mia prima visita a Roma, quando arrivai in questa città per un lavoro da gestire on site.
Mentre mi chiedevo quanto veloce avessi volato, udii la fragorosa voce del tassista che cercava di svegliarmi perché eravamo arrivati a destinazione.
Realizzai che il ragazzo giovanissimo ero io stesso a Giugno del 2008, durante la mia prima visita a Roma, quando arrivai in questa città per un lavoro da gestire on site.
Mentre mi chiedevo quanto veloce avessi volato, udii la fragorosa voce del tassista che cercava di svegliarmi perché eravamo arrivati a destinazione.
8 anni … sono ancora sbalordito da quanto tempo sia volato e da
quanta vita sia cambiata. Penso rapidamente a tutti i ricordi, agli eventi,
alle esperienze, agli incidenti, a tutti i momenti brutti e quelli meravigliosi
che si sono susseguiti in questi anni, tutti i good times and bad times (come
diceva quella famosa canzone). Continuo ad essere profondamente stupito e
smarrito all’idea degli 8 anni andati via. Wow, la vita è stata una corsa sulle
montagne russe, ma è stata così intensamente interessante, così appassionante …
è stata così vita!
In breve tempo ho imparato molto su di me e più di tutto ho imparato a ragionare su chi sono e cosa voglio, SCOPRIRE LA VIERITA’ CHE PORTO DENTRO è diventato in questi anni un desiderio o forse un bisogno e questo è quello che voglio fare nei prossimi 8 anni.
In breve tempo ho imparato molto su di me e più di tutto ho imparato a ragionare su chi sono e cosa voglio, SCOPRIRE LA VIERITA’ CHE PORTO DENTRO è diventato in questi anni un desiderio o forse un bisogno e questo è quello che voglio fare nei prossimi 8 anni.
8 anni fa ero un ragazzo ingenuo e con poca esperienza, il Colosseo mi sembrava una cosa da non dover necessariamente vedere, era meno interessante perché lo avevo già visto al cinema, con “Il Gladiatore” e Russel Crowe.
In questi anni ho cambiato scarpe, casa, lavoro, azienda, continente, ho sposato e ho divorziato da una donna che la mia famiglia mi ha imposto.
In India questo succede ogni giorno e ogni giorno migliaia di giovanissimi ragazzi come me accettano il loro destino. La mia sposa credo avesse paura di me, credo non mi conoscesse abbastanza da desiderare di passare il resto della sua vita con me ed io che invece ero pronto a conoscerla, anche se ancora non l’amavo, non ho avuto il tempo di farlo. Avevo tutta la piena formalità della società che mi aveva cresciuto, non la capivo, ma la accettavo e la subivo. Lei non voleva questo o non voleva me, non mi conosceva nemmeno, ma non mi voleva e non voleva conoscermi.
Ho capito che dovevo cambiare strada, quel percorso non mi avrebbe portato in una buona direzione. Ho chiesto il divorzio.
Ho conosciuto l’allontanamento dalla mia famiglia, la vergogna dei miei per me, la mia vergogna, ho visto il farraginoso sistema burocratico che consente il divorzio dalle mie parti, ma che lo rende difficile e odioso più della separazione stessa da quella donna.
Dal 2013 non smetto di viaggiare, continuo a riempire i miei occhi di cose da vedere, di vita, di vita altrui, di vita non mia, per capire che cosa è successo alla mia.
Torno a rivedere i posti che ho già visto, come Roma, per guardarli con i nuovi occhi che ho ora, non voglio perdere nemmeno un mattone stavolta del Colosseo.
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